Ci sono persone che scrivono la storia di un club, lo fanno con la loro passione, la voglia di fotocrescere e di apprendere ogni momento mettendo a disposizione la propria esperienza. Filippo Ghinassi, oltre ad essere il responsabile del settore giovanile rossoblù, è pure l’allenatore dei Giovanissimi ’99, un gruppo di ragazzini ‘terribili’ capace di risultati importanti; giovani che hanno voglia di migliorarsi ogni giorno. Una squadra che rispecchia il carattere del proprio tecnico, un gruppo con l’indole del perfezionismo. In queste righe finiranno sotto la lente d’ingrandimento molti aspetti di Filippo Ghinassi: “   “Mi ritengo una persona vera – dice Filo , onesta nelle decisioni che prende sia da allenatore che da responsabile del settore giovanile. Per il resto è giusto  che i giudizi su ognuno di noi li diano gli altri.”

Dicono di Ghinassi che sia pragmatico, metodico e preciso: “Sono caratteristiche in cui mi vedono molto,  a volte vengono fatte anche delle battute su questo da parte delle persone che mi sono vicine, quindi credo che un fondo di verità ci sia.”

Ogni anno un allenatore deve confrontarsi con la crescita dei propri ragazzi, un istruttore li deve accompagnare lungo il percorso tenendoli per mano e confrontandosi con loro: “ Sono soddisfatto del lavoro sul campo, alleno un gruppo di 24 ragazzi, tutti fantastici per la serietà con cui svolgono l’impegno preso per questa stagione. In questo sono unici, è un gruppo in cui praticamente le assenze non esistono. Il merito è dei ragazzi ed anche delle loro famiglie, che li supportano logisticamente nell’attività. Quello che vorrei che migliorassero è la mentalità con cui si approcciano all’allenamento. Li vorrei più maturi nel lavoro sul campo durante la settimana, mentre a volte abbassano la concentrazione e tornano un po’ bimbi…e questo limita la crescita di alcuni di loro. Occorre precisare che hanno 13 anni….può anche darsi che sia io troppo esigente, in ogni caso non ho problemi nel  chiedere a loro un atteggiamento di un certo tipo, perché so che è per il loro bene e lo ritengo un segno di stima da parte mia circa le loro potenzialità. Si chiede solo a chi si è convinti che possa dare…”

I risultati nello sport sono il termometro del lavoro di un’intera stagione: “Sono in linea con le mie aspettative. Siamo in testa al campionato, ma ritengo anche di allenare la squadra con maggior qualità del nostro torneo. Non penso di aver fatto nulla di straordinario. Mi riterrei scarso se non fossimo dove siamo. Ovviamente i ragazzi non devono montarsi la testa: siamo bravi nel contesto in cui ci confrontiamo, ma in senso assoluto, abbiamo tanto da migliorare….”

Un ragazzo che allena vive di soddisfazioni, di piccoli attestati di stima guadagnati sul campo: “Da responsabile la crescita vertiginosa che in generale hanno avuto tutte le squadre in questi tre anni. Mi dà grande soddisfazione constatare che, l’intero settore giovanile è arrivato ai massimi livelli per le categorie dilettanti. Da allenatore la perla di questa stagione è stata senza dubbio la vittoria nello scontro diretto con il San Lazzaro nella gara di ritorno. Vedere il mio gruppo che nella difficoltà si è compattato invece che disintegrarsi mi ha dato grande gioia. Hanno reagito alla grande, sfoderando una prestazione importante. Quel pomeriggio ha rappresentato il coronamento di diversi mesi di lavoro. Quella gara deve essere comunque considerata la miglior partita fatta fino ad oggi,  mancano ancora diversi mesi alla fine dell’anno, mi aspetto che da qui a fine stagione arrivino altre prestazioni simili o superiori a quella”.

L’annata si sta avvicinando alla fine e il futuro è praticamente dietro l’angolo: “Sono felice di lavorare nell’Imolese ed estremamente fiducioso per il futuro. Vedo prospettive importanti. L’ingresso di Spagnoli in società è stato un momento chiave nella storia dell’Imolese. Non ho usato la parola storia a caso, è la realtà: Lorenzo ha cambiato il corso degli eventi. Ha portato freschezza, entusiasmo, forza economica ed una voglia di fare contagiosa, oltre ad una grande professionalità in molti aspetti che riguardano la gestione societaria. Siamo un bellissimo gruppo di lavoro che ha grande sintonia dal punto di vista umano oltre che professionale. Ci stiamo togliendo soddisfazioni importanti, in una stagione che, in realtà è di assestamento societario. Quando i tasselli giusti, vanno al posto giusto si sviluppa un potenziale, e ad Imola il potenziale è elevatissimo. Possiamo veramente arrivare a fare calcio ad alti livelli. Il campo dirà dove potremo arrivare.” Recentemente Filippo si è cimentato in un nuovo ruolo: la spalla tecnica nelle telecronache delle partite dell’Imolese in onda su Teleromagna. Che sia nato il nuovo Beppe Bergomi?

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