Andare allo stadio dovrebbe essere un piacere e non una valvola di sfogo. Una partita di calcio non è zona franca, dentro un campo sportivo valgono le stesse regole della vita di tutti i giorni. La civiltà e il rispetto prima di tutto. Ci siamo interrogati parecchio sullo scrivere questo articolo, ma dopo l’episodio di Sant’Agata sul Santerno abbiamo deciso di far sentire la nostra opinione che si può riassumere in due semplici parole: TOLLERANZA ZERO. Chi pensa di venire allo stadio e lanciare bottigliette alla terna arbitrale, può starsene tranquillamente a casa. Due settimane fa qualcuno ha pensato bene di usare uno degli assistenti del direttore di gara come bersaglio, una follia costata giustamente alle casse societarie 500 euro. L’Imolese Calcio, i dirigenti, i giocatori e tutto lo staff censurano ogni tipo di violenza o gesto anti sportivo nei confronti degli arbitri e degli avversari. Una partita di calcio deve essere una festa, un momento di svago da passare con il sorriso sulle labbra accettando l’insindacabile giudizio del campo, un atteggiamento che devono tenere tutti i tifosi. Il gesto di uno sconsiderato, può anche smettere di venire allo stadio, non deve gettare ombre su una tifoseria che segue in maniera appassionata e corretta la propria squadra. Il club si è  attivato per rintracciare il responsabile del gesto. In tutti gli stadi dove gioca l’Imolese non sono tollerati gesti antisportivi e la società si schiererà sempre a favore del rispetto e delle regole. A Sant’Agata uno sconsiderato si è macchiato di un peccato censurabile, uno sconsiderato che rappresenta solo una minoranza e non l’immagine di tutti i tifosi rossoblù. Allo stadio per incitare la propria squadra, per soffrire o gioire, nel massimo rispetto delle regole, degli arbitri e degli avversari. Questo è il calcio. Chi va contro le regole del buon senso, può starsene a casa sua evitando di venire allo stadio. (Riproduzione riservata – Comunicazione Imolese Calcio – foto Sanna)

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