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La forza di un progetto è nella voglia di cambiare, di stare al passo con i tempi, di proporre sempre delle novità. In questi anni vi abbiamo raccontato in maniera sempre diversa le gesta del settore giovanile, parlando soprattutto con i tecnici. Quest’anno vogliamo raccontare il Centro Sportivo Bacchilega e gli abitanti che lo popolano da un punto di vista differente: quello dei ragazzi, veri protagonisti di tutta l’attività a tinte rossoblù. I giovani grifoni parleranno ed esporranno le loro idee, prendendo spunto da diversi temi:
Il rapporto allenatore – giocatori, la descrizione del proprio gruppo, l’ allenatore, chi si veste meglio, il leader del gruppo, il più simpatico, l’alternativo, il migliore alla play station e che cosa rappresenta per loro il calcio.
In questa prima puntata i protagonisti sono gli Allievi ’99 allenati da Marco Montanari.
Esordisce Matteo “Lando” Landini parlando del rapporto con il tecnico: “Non si deve basare solo su un passaggio corretto o un bravo dopo il goal, ma va costruito anche fuori dal campo dove non si parla solo di tattica, ma anche delle proprie esperienze e della propria vita”. Bella risposta Teo, l’essenza del pallone è proprio questa.
Quando si dice che il gruppo aiuta a fare risultati, pare che sia stata pronunciata una banalità, ma non c’è niente di più vero e cristallino: “Lo spirito di squadra è l’insieme delle emozioni, dei sentimenti, che si provano nello spogliatoio e in campo, per essere invece che 25 ragazzi, una cosa sola”, lo dicono in coro i ragazzi prima che Ale Gualandi aggiunga “Il gruppo è molto unito. Ci si diverte ogni volta che si va all’allenamento, sia fuori che dentro al campo. C’è un ambiente competitivo ma sano, dove anche chi è arrivato da poco si è subito inserito in maniera ottimale. Non esistono litigi o gerarchie all’interno del gruppo”. L’argomento allenatore piace a questi giovani rossoblù in crescita e non perdono occasione per definire il loro condottiero: “Il mister è bravo, buono, ma purtroppo poco bello; è più accettabile senza barba”, lo scrive Victor mentre si fa un grossa risata.
La squadra poi nomina il leader del gruppo, la palma se la prende Tonetti seguito da Pifferi, mentre come più simpatico viene eletto Thomas Argentini, e lui tiene a precisare “con distacco”.
Quando si parla di vestiario e di essere alternativi, arrivano i pareri più disparati, fra i più citati Francesco e Sisay, la risposta più divertente la fornisce sempre “Lando”: “Quello che si veste meglio è Gualandi con i suoi indumenti sempre sobri. L’alternativo è Ghini con il suo stile Swag; Jordan ai piedi, calzini fantasy, pantaloni stile raccoglitore di vongole, maglia della zen o con una stampa di significato profondo e infine cappellino delle squadre di baseball”. Viene considerato alternativo anche Rocco “Lui è nel suo mondo” chiosa Victor.
Tutti si professano campioni di playstation e vorrebbero realizzare un torneo a tema post allenamenti.
Fin qui si è parlato di tutto tranne che di pallone, ma Matteo chiude spiegando cosa rappresenta per lui il calcio e basta leggere queste poche righe per capire le emozioni che regala questo sport e quanto sono intelligenti e profondi questi ragazzi: “Il calcio per me è la tensione del sabato che non ti fa dormire, partite che ho giocato da infortunato, le corse che ho fatto per non fare tardi agli allenamenti. Il ricordo del goal salvato sulla linea di tanti anni fa, la forza che ti da la pacca sulla schiena di un tuo compagno di squadra prima della partita, il dolore quando hai il numero 15 sulla schiena la domenica mattina. La tensione quando vinci 1 a 0 a pochi minuti dalla fine, la sicurezza che ti da un’entrata in scivolata sulla palla, il dolore dopo un calcio d’angolo quando l’avversario che marchi fa goal. Le docce fredde fatte qualche volta, gli scherzi nello spogliatoio, la condivisione della gioia della vittoria. Tutto questo per me è il calcio, lo sport più bello del mondo”.
Grandi ’99…alla prossima puntata quando sotto i riflettori ci sarà un’altra squadra.
