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Il futuro è nelle scelte che ognuno di noi fa. Il calcio è una vocazione, un modo di divertirsi all’aria aperta, una grande forma di gioia: ” Penso che si possa definire anche così – commenta il tecnico degli Esordienti 2001 Carlo Versari – come tutte le passioni, perchè di questo ritengo si tratti. Genera emozioni che ognuno di noi vive in maniera personale”.
Il calcio può essere utilizzato per educare i ragazzi, metterli di fronte ai sacrifici che dovranno fare tutti i giorni: “Ritengo particolarmente formativa a livello educativo questo tipo di attività, come pressoché ogni attività sportiva. In generale, un ambiente come questo, dove collettivamente, nell’ambito delle regole, si cerca una prestazione a carattere ludico attraverso le doti dei singoli, non possa che stimolare le componenti cognitive, con la socialità e la relazione dei ragazzi attraverso la crescita delle proprie esperienze personali”.
Il lavoro di un allenatore sta nel curare i dettagli, nel non lasciare nulla al caso e in questo Carlo è particolarmente preciso: “ Premesso che il calcio è uno sport le cui componenti sono tecniche, tattiche e psicologiche consegue che la formazione passi attraverso l’allenamento di questi aspetti in maniera sinergica tra loro. In un presupposto di ambiente sereno e divertente, a livello tecnico tattico, la cura dell’intensità e dell’attenzione nell’allenamento di ogni singolo aspetto individuale e collettivo credo siano dei dettagli da perseguire. Ma l’aspetto psicologico, che tante volte viene definito anche “atteggiamento”, è l’elemento che spesso fa la differenza anche nelle prestazioni dello stesso giocatore, non fosse anche solo per la capacità di “divertirsi”. Personalmente, pongo molta attenzione alle dinamiche del gruppo, dove cerco di stimolare i singoli ad una collaborazione con la squadra e viceversa in modo tale da creare un circolo positivo”.
Fare l’allenatore è il sogno di tanti, ma spesso bisogna chiedersi cosa significhi allenare: “ E’ una domanda che di primo acchito mi pareva quasi banale ma, con sorpresa, mi accorgo di non riuscire ad argomentarne la risposta come vorrei. So che per me è importante, considerato il tempo che vi dedico, e il divertimento che ne traggo, e che in realtà non è che un aspetto della grande passione che nutro per questo gioco, è un’attività molto stimolante che mi porta a guardarla sempre con curiosità ed interesse. Poi ho valutato che la domanda potesse riferirsi all’aspetto tecnico, cioè come intendo l’attività dell’allenatore, ma, alla fine, non credo che fosse questo il senso”.
Carlo settimanalmente si confronta con i suoi Esordienti 2001, un gruppo interessante, dove la crescita è un aspetto tangibile ogni giorno: “Considerato che la squadra, all’inizio nella fase precampionato, ha visto l’inserimento di sei nuovi elementi nella rosa dell’anno scorso, e un’altro alla ripresa dell’attività dopo la sosta natalizia, su un totale 16 elementi, in positivo valuto il buon amalgama del gruppo in tutte le sue componenti, genitori compresi. Altro fattore positivo, è l’evoluzione prima individuale, tecnica, tattica, psicologica, e quindi collettiva del gruppo. A livello di prestazioni e risultati una buona fase autunnale che, nel campionato, ha visto la squadra imbattuta con sei vittorie e un pareggio, 35 reti segnate ed una subita. In generale, sotto l’aspetto tecnico tattico, nella fase di possesso, la squadra non sempre riesce a tradurre in reti il gioco che propone, anche se questo aspetto è in evidente miglioramento, la comunicazione è discontinua, i movimenti senza palla non sempre sono proposti con efficacia. Nella fase di non possesso, emerge lo spirito di collaborazione dei giocatori e il buon svolgimento dei compiti tattici che, pur nelle limitazioni alla categoria d’età, conferiscono alla squadra una sufficiente efficacia difensiva per la categoria ed efficacia nelle transizioni. E’ ragionevole supporre che la squadra possa migliorare ulteriormente il suo gioco entro la primavera senza, tuttavia, dimenticare che l’obbiettivo è la crescita individuale dei bambini per portarli a completare, stagione dopo stagione, l’iter del settore giovanile per la loro migliore possibile crescita come persone e calciatori”.

Si guarda sempre avanti e al futuro che è dietro l’angolo: “Vorrei continuare l’esperienza nel settore giovanile di questa società, anche nuovamente con la conduzione di gruppi nella fase agonistica, ma in verità non mi sono mai posto obiettivi a lungo termine in questa attività, mi godo stagione dopo stagione”.