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Nome: Graziano
Cognome: Fantoni
Segni particolari: non pervenuti
Interessi: leggere, ascoltare musica, uscire con gli amici, ma soprattutto stare con la mia famiglia,
Passione: calcio;
Il percorso da allenatore: Ho iniziato ad allenare nel 1999 a Solarolo, il mio paese, società dove sono rimasto per diversi anni, prima nel progetto chiamato Intercomunale che comprendeva anche i ragazzi di Castelbolognese e Bagnara, poi con la denominazione Sparta, che comprendeva anche il Massalombarda. Nel 2011 è arrivata la chiamata del Cesena dove sono rimasto per due stagioni, prima di approdare quest’estate all’Imolese.
Il pallone secondo me: E’ passione, divertimento, grande curiosità per tutto quello che può essere innovazione, sotto tutti gli aspetti: tecnico, tattico, condizionale, umano e comunicativo.
Giocatore preferito: Ho apprezzato molto sotto l’aspetto tecnico Zinedine Zidane e Roberto Baggio, mentre per la professionalità e l’esempio dentro e fuori dal campo Paolo Maldini.
Squadra del cuore: Milan.
Allenatore cui mi ispiro: Arrigo Sacchi per quanto riguarda il passato, Cesare Prandelli per il presente. Il primo perchè ha cambiato il modo di pensare e fare calcio in Italia, il secondo perchè è riuscito a dare alla nostra Nazionale (a prescindere dal risultato dei prossimi Mondiali in Brasile), un gioco propositivo e non speculare. Altro allenatore che ho stimato è Alex Ferguson: ventisette stagioni consecutive sulla stessa panchina, con trentotto trofei vinti non è da tutti, ed è stato il primo a trasformare la figura dell’allenatore in “allenatore-menager”.
Fra gli allenatori che conosco personalmente, devo molto ad Andrea Orecchia per le notevoli competenze che mi ha trasmesso sotto tutti gli aspetti e ad Ivan Zauli per la cura dei particolari nell’insegnamento della tecnica.
Il modulo che più mi esalta: Avendo sempre allenato esordienti e giovanissimi, ritengo sia più semplice per i ragazzi, attuare il 4-4-2 ed il 4-3-3, a seconda delle caratteristiche di ognuno di loro.
Allenare per me significa: Far parte di un gruppo: Società e Staff tecnico, dove si lavora per migliorare il più possibile, sia nel gioco che nell’aspetto umano, ogni singolo ragazzo. L’aspetto che mi piace di più nell’attività dell’allenatore: Ci sono due aspetti fondamentali, il primo: vedere che i ragazzi arrivano al campo sereni, con entusiamo e curiosi di sapere quello che andranno a fare durante l’allenamento. Questo lo percepisco nell’attenzione che prestano, quando prima di iniziare la seduta, spiego loro come si svolgerà e quali obiettivi svilupperemo durante l’allenamento. Il secondo è quando i ragazzi riescono a mettere in pratica durante la partita, quanto appreso negli allenamenti.
L’aspetto che mi piace di meno: Quando durante la partita, alcuni genitori urlano al proprio figlio cosa fare, mettendo in difficoltà il ragazzo stesso nell’effettuare le sue scelte. Credo che i ruoli debbano essere rispettati. Nel settore giovanile dell’Imolese ho percepito che questo rispetto è ben radicato, grazie all’organizzazione che da anni è presente attraverso la figura di un Responsabile, sempre attento a gestire questo tipo di situazioni.
Aspettative per questa stagione: Desidero e secondo me dovrebbe essere così per tutti quelli che allenano nei settori giovanili, che i miei ragazzi-giocatori crescano, migliorino e si divertano. Se dovessero arrivare, anche delle soddisfazioni dal punto di vista dei risultati, ben vengano!
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