Questo è il trionfo della normalità e del silenzio. Nessun proclama e la consapevolezza dei propri mezzi. Un comandante, Farneti, una truppa pronta a buttarsi nel fuoco per lui. Un campionato vissuto al vertice dopo tanti anni, un calcio altamente spettacolare dove tutti hanno cantato e portato la croce.

Un trionfo che parte da lontano, e parte dal silenzio che è l’ingrediente migliore per chi fa calcio, un obiettivo nato nel 2013, anno di grazia in cui l’Imolese ha lasciato agli avversari solo un punto: l’impresa è riuscita al Giulianova, 1-1 nella gara di ritorno.

Questo è il trionfo di chi lavora dietro le quinte nella sede del Bacchilega, negli stanzoni del Romeo Galli durante la settimana.

Non chiamatelo miracolo sportivo,  questo è solo l’inizio  di una programmazione  che è diventata vincente e ha obiettivi a lunga gittata. Il calcio è passione, sacrificio, voglia di stupire sempre. Sono questi i verbi voluti da Lorenzo Spagnoli, plenipotenziario con le idee chiare, idee che il tecnico Farneti ha messo sul campo creando una simbiosi con tutto l’ambiente.

Nulla nasce per caso, nulla ti viene regalato.  Spagnoli non ha avuto regali, non li ha ricevuti l’Imolese, e ora si può dire: Di nuovo insieme.

1' EDIZIONE IMOLA CUP - TROFEO FABBI

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